Le nostre interviste
a cura della redazione
tre parole con Pierpaolo Pisanu |
PierPaoloo Pisanu, preparatore portieri, già nello staff di mister Pusceddu, di mister Tatti, di mister Prastaro. Nella sua carriera: 3 anni in D, 4 anni al seguito di Mister Tatti tra San Teodoro, Nuoro e Tavolara, ha allenato tanti portieri “lanciando” per due annate consecutive i migliori giovani nelle rappresentative regionali come Uda (classe 92) e Murgia (classe 94). Anche per lui è un ritorno a casa, nuorese classe 69, vive a Nuoro, moglie nuorese e un figlio che guarda caso è un promettente portiere.
– PierPaolo, dopo una parentesi a Olbia sponda Tavolara, rientri in patria a distanza di un anno. Raccontaci un pò motivazioni, sensazioni, aspettative. ” Mi è dispiaciuto tanto dover lasciare Nuoro, ho seguito mister Tatti allenatore col quale collaboro da anni, ma l’esperienza a Tavolara è stata comunque positiva perchè ho lavorato con un buon gruppo. Ogni esperienza nel bene e nel male arricchisce. Sono stato felice della chiamata della Nuorese, la dirigenza e il mister Coccone mi hanno fortemente voluto, ho sposato il progetto con grande entusiasmo”. – Ti ritrovi ad allenare 3 portieri di esperienza, la gente dice “un’ anomalia”, tu come vedi la situazione? ” Sono tre ottimi portieri. Siamo partiti con 2: Malune e Cossu, un mix di giovinezza ed esperienza. La società ha preso Corsi un portiere di grande esperienza che ho avuto il piacere di allenare a San Teodoro. Non devo certo presentarlo io, la sua carriera parla da sola. Egoisticamente li terrei tutti e 3 perchè sono ottimi atleti e ottime persone. C’è la possibilità che uno di loro vada via, è scontato che le mie referenze sono e saranno ottime e sarò felice se dovesse approdare in una categoria superiore”. – Un pensiero alle scuole calcio e alla tua categoria in particolare. “Negli ultimi anni ho notato un certo disinteresse al ruolo del portiere e difatti pochi riescono ad emergere. Bisogna infondere nei giovani quella cultura sportiva pura e sana che ultimamente è andata scomparendo. Bisogna curare meglio i settori giovanili e per ricreare interesse, entusiamo, cultura, passione occorrno anche istruttori qualificati, costantemente aggiornati. Il calcio è prima di tutto uno sport, una scuola di vita, per emergere ci vuole passione e tanti sacrifici “. – Nella vita, oltre ad allenare e far diventare grandi i portieri cosa fai? ” Ho una moglie e una famiglia che mi vuole tanto bene e già questo è un bell’impegno e che va ricambiato nel migliore dei modi. Sono istruttore di fitness e da poco ho inaugurato una mia palestra a Mamoiada, anzi ne approfitto per invitare a visitarla tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questa disciplina “. Luciano Pittalis |