Incontro col Vescovo di Nuoro Mons. Pietro Meloni
Si è svolto stamattina, l’incontro col Mons. Meloni e la Nuorese Calcio. Appuntamento, divenuto ormai abitudinario, che, quest’anno, ha visto la società e la squadra, ricambiare le tante visite del nostro Vescovo fatte negli anni passati. Appuntamento, che vuole rappresentare, il punto di partenza di un ampio programma, che, la Nuorese Calcio si è prefissa quest’anno, per continuare l’opera di solidarietà e di educazione civica iniziata nelle scorse stagioni, con la benedizione speciale della Curia Vescovile.
13/11/2008
La Nuorese ha un tifoso speciale
La società presenta al vescovo il suo progetto di solidarietàUna delegazione dei verdeazzurri da monsignor Meloni |
NUORO. La cordialità ha caratterizzato la visita che la Nuorese ha compiuto, ieri mattina, a un tifoso speciale, il vescovo di Nuoro monsignor Pietro Meloni, grande appassionato di calcio che, in questi anni, ha sempre dimostrato la propria vicinanza alle sorti del club verdeazzurro. In diverse occasioni, infatti, monsignor Meloni ha assistito alle gare della Nuorese, o fatto visita alla squadra durante gli allenamenti.
Ma l’incontro ha rivestito un carattere particolare per due ragioni. Innanzitutto, da quando monsignor Meloni è a Nuoro è la prima volta che la Nuorese viene ricevuta in vescovado. In secondo luogo, lo scopo della visita. La Nuorese, nonostante le difficoltà sportive, vuole continuare a svolgere un ruolo importante all’interno della comunità promuovendo iniziative nel campo della solidarietà. Assente il presidente Roberto Goveani, trattenuto da impegni di lavoro, la delegazione della Nuorese, composta da dirigenti e giocatori, è stata guidata da Edoardo Fiammotto, braccio destro del patron verdeazzurro. Gli onori di casa sono stati fatti, oltre che dal vescovo, dal vicario don Salvatore Floris e da don Salvatore Orunesu, parroco di San Giovanni Battista e responsabile del Csi.
Rivolgendosi al vescovo Fiammotto ha affermato: «Dal punto di vista sportivo abbiamo avuto, negli ultimi mesi, una storia complicata e adesso stiamo riprendendo la salita con non poche difficoltà. Però ritenevamo importante che, rappresentando la Nuorese un simbolo per la città, non andasse disperso il patrimonio che si stava costruendo per la comunità fuori dal campo».
Mario Lostia, dirigente della Nuorese, impegnato nel mondo del volontariato, ha illustrato al vescovo il programma di “Nuorese solidale” fatto di iniziative benefiche che la società, in collaborazione con la Curia, intende promuovere nei prossimi mesi e che porteranno la squadra a visitare la casa di riposo di viale Trieste, il reparto pediatrico del San Francesco, i carcerati, i malati dell’Unitalsi, la mensa comunitaria dei poveri.
Il vescovo ha voluto conoscere personalmente dirigenti e giocatori, informandosi sulla città di provenienza e sui trascorsi sportivi degli atleti perché ha affermato scherzosamente «la squadra è cambiata molto rispetto a quando mi scalmanavo sugli spalti con la sciarpa della Nuorese». Monsignor Meloni, nel suo intervento, ha espresso apprezzamento per il progetto della Nuorese e ha ricordato come anche nello sport si possa essere testimoni di fede come dimostra un campione come Kakà. La Nuorese ha donato al vescovo un gagliardetto firmato dai giocatori e un volume fotografico sulla Sardegna. Monsignor Meloni, a conclusione di un intenso momento di preghiera, ha impartito alla delegazione verdeazzurra la sua benedizione
di Giuseppe Sanna da La Nuova Sardegna 14-11-2008 (pagina provinciale)
Monsignor Pietro Meloni ha benedetto i giocatori
Calcio e solidarietà, la Nuorese va dal vescovo |
La passione del vescovo di Nuoro Pietro Meloni per il calcio e lo sport, e la simpatia per la Nuorese è cosa nota a tutti, e il monsignore, appena rientrato da un viaggio pastorale in Angola, e nonostante i mille impegni, ieri ha trovato il tempo per tenere a battesimo il progetto “Nuorese Solidale”, incontrando nel vescovado i giocatori della squadra verdeazzurra accompagnati da alcuni dirigenti, tra i quali anche Edoardo Fiammotto, presente all’incontro ufficialmente in sostituzione di Roberto Goveani. È stata l’occasione per presentare un progetto che vedrà i giocatori verdazzurri partecipare nel corso dell’avvento natalizio ad iniziative di carattere sociale come visite domiciliari a persone portatrici di handicap, alla casa di riposo di viale Trieste, al centro per anziani di via Brigata Sassari, alla mensa comunitaria dei poveri, al carcere.
E ancora, incontri con i giovani pazienti dell’ospedale pediatrico, con le scuole e così via. Insomma, un programma ricco e ambizioso, ma solo «Un primo passo o il primo gradino – ha annunciato Mario Lostia, fresco dirigente verdazzurro – che si pone l’obiettivo di far diventare i giocatori ambasciatori e testimoni credibili di valori come amicizia, fraternità e altruismo». L’operazione è quella avviata dalla Nuorese qualche tempo fa quando ancora si parlava di professionismo, ma che, a differenza di quel campionato, non si è arenata. Certo, l’impatto che avranno i nomi dei giocatori di questa Nuorese, non è lo stesso di quelli che potevano suscitare gente come Oliveira, Emerson, Sanna e così via, ma il sodalizio sportivo barbaricino rappresenta pur sempre un tassello importante della comunità nuorese. E il progetto è stato accolto con entusiasmo dal vescovo Meloni, che ha subito esordito con una battuta: «Un programma più grande dei dieci comandamenti, visto che in elenco ci sono già quattordici iniziative rivolte al sociale – ha detto – è una bella sorpresa, un progetto sociale ambizioso che vuole essere vicino alle persone in difficoltà e questo vi fa onore».
Il vescovo Meloni ha poi voluto conoscere ogni giocatore per nome e per ruolo, prima della benedizione, e di ricordare come il calciatore è l’esempio per i più giovani, prendendo come modello Gianfranco Zola che «ha insegnato a tutti gli sportivi del mondo come l’umiltà diventa una forza». Vescovo che poi ha augurato alla Nuorese miglior fortune: «A volte la fede può essere utile anche in questi campionati minori, dove la lotta per risalire diventa più ardua».
di Fabio Ledda da L’Unione Sarda 14-11-2008 (Provincia di Nuoro e Marghine) |