Zola Gianfranco
rassegna stampa verdeazzurra
Zola “E’ partito da qui!” |
Nasce il 5 luglio 1966 a Oliena. Comincia a giocare a calcio con la squadra del suo paese, la Corrasi. Quindi l’esperienza con la Nuorese. Due stagioni, la prima in C2 con sole quattro presenze l’altra seppur con un inizio travagliato per la fine dell’era Bellodi con 10 reti in 27 presenze in Interregionale. Viene bollato come gracilino: “con un fisico così minuto non potrà mai sfondare”. Niente di più sbagliato. Sotto l’occhio vigile del suo mentore “Zomeddu” Mele, Zola si mette in luce e nel 1985-86 lo acquista la Torres. Le sue tre annate a Sassari sono in crescendo, arriva la promozione in C1 e le sue giocate raffinate iniziano a far smuovere gli osservatori delle grandi del calcio italiano. Luciano Moggi lo porta a Napoli, è l’anno del secondo scudetto e Zola va in rete in due occasioni maturando all’ombra di Diego Armando Maradona. Gianfranco ha il merito di farsi notare, rivelandosi in campo, rapido, coraggioso e pieno di iniziativa, tanto che lo stesso argentino, prima di lasciare il Napoli gli consegna la maglia numero 10. L’esperienza napoletana è fondamentale: lì gioca al fianco di fuoriclasse come Careca, Ferrara ed Alemao. Durante le quattro stagioni nella squadra partenopea, Gianfranco riesce a segnare 32 goal in 105 partite. Nell’estate del 2003, Cellino fa leva sui sentimenti di Gianfranco, da sempre tifoso del Cagliari, la squadra che rappresenta la Sardegna. Zola torna nell’isola e da capitano conduce i rossoblu alla vittoria del campionato di serie B. L’anno successivo, dopo una stagione tra le più belle nella storia del sodalizio cagliaritano, arriva il ritiro. Il campione gentiluomo mette così la parola fine alla propria carriera: la carriera del più grande giocatore sardo di tutti i tempi. Nicola Uras |
Ritorno a Nuoro di Zola in occasione dell’amichevole tra Rappresentativa Sardegna e Rappresentativa Corsica
(foto archivio Puggioni) |